Chiamami bugiardo!
Chiamami falso!
Chiamami scemo!
Chiamami illuso!
Chiamami perdente!
Ma io non ci sto!
A questa omologazione planetaria!
Al livellamento delle ideologie!
Al buonismo imperante!
Urlo e alzo la voce!
Batto i pugni sul tavolo, è l'unica cosa che mi sia rimasta!
Vuoi un consiglio?
Non mi chiamare affatto!
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Now playing: Caparezza - Iodellavitanonhocapitouncazzo
via FoxyTunes
giovedì 31 gennaio 2008
martedì 29 gennaio 2008
Alziamo il livello, senza alcuna pretesa
"Non c'era stato un segno capace di essere notato,
ne la minima traccia ad indicare con assoluta certezza un cambiamento nell'aria.
Ma questa è la vita.
Ed ora è già successo".
Queste poche righe sono state da me utlizzate per introdurre un pezzo di "Chiamalo come vuoi" dal titolo "Cronoca di un giorno particolare".
Credo che possano essere le parole giuste per molti avvenimenti e anche per diverse cose che ci riguardano personalmente.
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Now playing: Jessica Harper - Old Souls (Phoenix)
via FoxyTunes
ne la minima traccia ad indicare con assoluta certezza un cambiamento nell'aria.
Ma questa è la vita.
Ed ora è già successo".
Queste poche righe sono state da me utlizzate per introdurre un pezzo di "Chiamalo come vuoi" dal titolo "Cronoca di un giorno particolare".
Credo che possano essere le parole giuste per molti avvenimenti e anche per diverse cose che ci riguardano personalmente.
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Now playing: Jessica Harper - Old Souls (Phoenix)
via FoxyTunes
lunedì 28 gennaio 2008
Indovinello...
Quale "guerriero", sdraiato, diventa una farfalla?
Giovedì vi darò dei suggerimetni...
Giovedì vi darò dei suggerimetni...
lunedì 21 gennaio 2008
Qui si batte la fiacca.
Ehi....ragazzi! Paolino... Polle....ci siete?
No, dico, che ve siete assopiti?
Avete creato questo luogo- Le riserve mentali- e poi? Dopo i primi scopiettanti inizi siete andati in riserva d'idee?
E nun se po' fa!!!!! E così nun va bene!!!
E che diamine!!!
Siamo alle solite, due baldi e possenti omaccioni, e chi la tira la carretta? Io!
E te pare...e che nun lo sapevo che finiva così. Facciamo, scriviamo, creiamo e poi, guarda là, due debosciati.
E' vero, anche la sottoscritta ha avuto il suo momento di pigrizia ma diamine, stavo promuovendo un libro, oltre che scriverne un altro e tenere un blog personale.
Comunque è chiaro: nun ce storia. La mia creatività è una spanna sopra. Si, si, si, è inutile che Paolo alza il muso e Polino borbotta tra un sigaro e l'altro. La storia è sempre la stessa, l'omini parlano e le donne smazzano. E' così da secoli figurati se proprio noi tre potevamo cambià el corso della storia.
Ma mo' basta! Me so stufata e ve vojo vede scrive.
Riprendeteve la testolina tra le mani, raccojete quelle due idee bislacche che ancora ve girano tra i neuroni e buttate giù du righe.
Se no, v'avviso, so botte da orbi a tutte e due.
Per ora la chiudo qui, ma ve tengo d'occhio.
Intanto vado a prenne il battipanni....
Ma guarda che figura me devono fa fà sti due, io l'essere più dolce della terra devo passa per na rompi scatole brontolona.
No, dico, che ve siete assopiti?
Avete creato questo luogo- Le riserve mentali- e poi? Dopo i primi scopiettanti inizi siete andati in riserva d'idee?
E nun se po' fa!!!!! E così nun va bene!!!
E che diamine!!!
Siamo alle solite, due baldi e possenti omaccioni, e chi la tira la carretta? Io!
E te pare...e che nun lo sapevo che finiva così. Facciamo, scriviamo, creiamo e poi, guarda là, due debosciati.
E' vero, anche la sottoscritta ha avuto il suo momento di pigrizia ma diamine, stavo promuovendo un libro, oltre che scriverne un altro e tenere un blog personale.
Comunque è chiaro: nun ce storia. La mia creatività è una spanna sopra. Si, si, si, è inutile che Paolo alza il muso e Polino borbotta tra un sigaro e l'altro. La storia è sempre la stessa, l'omini parlano e le donne smazzano. E' così da secoli figurati se proprio noi tre potevamo cambià el corso della storia.
Ma mo' basta! Me so stufata e ve vojo vede scrive.
Riprendeteve la testolina tra le mani, raccojete quelle due idee bislacche che ancora ve girano tra i neuroni e buttate giù du righe.
Se no, v'avviso, so botte da orbi a tutte e due.
Per ora la chiudo qui, ma ve tengo d'occhio.
Intanto vado a prenne il battipanni....
Ma guarda che figura me devono fa fà sti due, io l'essere più dolce della terra devo passa per na rompi scatole brontolona.
lunedì 14 gennaio 2008
SORRY!!!!!!
Come diceva il saggio Polle, ho commesso un errore imperdonabile: ho pubblicato due volte lo stesso post: "Ritrovarsi".
Mi scuso con tutti i lettori ma in mia difesa adduco lo stato di completa astrazione in cui sto vivendo.
Si sa, gli scrittori sono personaggi strani, vivono in una dimensio assai poco reale, veleggiano per lidi lontani e vanno presi così, con la loro follia.
Tuttavia come in ogni situazione mi premeva raccontare il lato surreale di questo episodio.
Pubblico il post. Polle, che è più giovane ed attaccato alla realtà di quanto non lo sono io, mi scrive sul mio blog dicendomi che stavo facendo la furbetta pubblicando sulle " Riserve mentali" un qualcosa di già scritto.
" Ma no Pollino, ti sbagli! Ho controllato e non c'è. Forse te l'ha fatto leggere Paolo. Sai era una sfida tra noi...ma ti pare eche pubblico due volte la stessa cosa?"
Dopo un po' mi richiama: il becero non si fidava ed era andato a controllare.
" Hai ragione, non c'è! Eppure ero convinto, mi ricordavo...non so, forse mi sono proprio rincoglionito." " E si, mica capita solo a me. " gli dico tutta gongolante.
Peccato che, in tutto quel controllare, nessuno dei due avesse pensato alla cosa più ovvia: controllare sulle "Riserve mentali."
Oggi poi telefona quell'altro bel personaggio di Paolo che bucolico, dopo giorni d'assenza con il solito muso in su - ne sono sicura-, mi dice saccente che sono totalmente matta e fuori di testa. Ma ride e di gusto ed io sono felice, perchè in mezzo a tutti i suoi casini, con la mia distrazione, sono riuscita a regalargli un po' di sana allegria.
Morale: io e Polle siamo due rimbecilliti e questo ormai è chiaro. Tuttavia sono contenta, avrò fatto una brutta figura ma il post non si sa perchè questa volta è stato più letto ed apprezzato.
Seconda morale: in ogni aspetto della vita, compese le figuracce, c'è sempre un lato surreale e quindi divertente che va goduto ed apprezzato.
Terza e più importante morale: ragazzi, la mia vena di follia funziona sempre. E su più fronti.
Un abbraccio a tutti dal mio paese delle meraviglie.
Mi scuso con tutti i lettori ma in mia difesa adduco lo stato di completa astrazione in cui sto vivendo.
Si sa, gli scrittori sono personaggi strani, vivono in una dimensio assai poco reale, veleggiano per lidi lontani e vanno presi così, con la loro follia.
Tuttavia come in ogni situazione mi premeva raccontare il lato surreale di questo episodio.
Pubblico il post. Polle, che è più giovane ed attaccato alla realtà di quanto non lo sono io, mi scrive sul mio blog dicendomi che stavo facendo la furbetta pubblicando sulle " Riserve mentali" un qualcosa di già scritto.
" Ma no Pollino, ti sbagli! Ho controllato e non c'è. Forse te l'ha fatto leggere Paolo. Sai era una sfida tra noi...ma ti pare eche pubblico due volte la stessa cosa?"
Dopo un po' mi richiama: il becero non si fidava ed era andato a controllare.
" Hai ragione, non c'è! Eppure ero convinto, mi ricordavo...non so, forse mi sono proprio rincoglionito." " E si, mica capita solo a me. " gli dico tutta gongolante.
Peccato che, in tutto quel controllare, nessuno dei due avesse pensato alla cosa più ovvia: controllare sulle "Riserve mentali."
Oggi poi telefona quell'altro bel personaggio di Paolo che bucolico, dopo giorni d'assenza con il solito muso in su - ne sono sicura-, mi dice saccente che sono totalmente matta e fuori di testa. Ma ride e di gusto ed io sono felice, perchè in mezzo a tutti i suoi casini, con la mia distrazione, sono riuscita a regalargli un po' di sana allegria.
Morale: io e Polle siamo due rimbecilliti e questo ormai è chiaro. Tuttavia sono contenta, avrò fatto una brutta figura ma il post non si sa perchè questa volta è stato più letto ed apprezzato.
Seconda morale: in ogni aspetto della vita, compese le figuracce, c'è sempre un lato surreale e quindi divertente che va goduto ed apprezzato.
Terza e più importante morale: ragazzi, la mia vena di follia funziona sempre. E su più fronti.
Un abbraccio a tutti dal mio paese delle meraviglie.
mercoledì 9 gennaio 2008
Ritrovarsi.
Libreria del centro.
Io sono lì a presentare il mio secondo libro, tu non lo sai, stai soltanto cercando un testo tecnico che ti aiuti a finire il tuo complicatissimo nuovo racconto.
Forse riconosci la mia voce, o più probabilmente, incuriosito dal gruppetto di persone che mi circondano, ti avvicini. Io come al solito parlo e nella foga del discorso non mi accorgo che ormai sei accanto a me. Resti fermo, sorridi ed aspetti, sai che prima o poi le chiacchiere concederanno al mio sguardo di voltarmi e riconoscerti. Finalmente mi giro ed un’emozione grande spalanca verso di te un sorriso gioioso.
Paolino!!!
E ti abbraccio forte. Tu ridendo, contraccambi. Poi sempre sorridendo ti scosti un po’, mi guardi e dici convinto che si, sono sempre io, non sono cambiata e questo taglio di capelli tutto sommato, mi sta proprio bene. Ti abbraccio ancora più forte.
Mi chiamano ma ho voglia di parlarti.
“ Mi aspetti?” ti chiedo “ Potremmo prenderci una cosa insieme e raccontarci questi anni”.
Guardi l’orologio e come al solito te la tiri un po’, poi alzi il muso verso l’alto, come fai sempre, e con aria un po’ sostenuta dici: “ Va bene, ti aspetto!”
Sono contenta, quest’incontro inaspettato mi fa veramente piacere e forse l’aspettavo da un po’.
Dopo una decina di minuti riesco a svincolarmi e ti raggiungo. Sotto braccio ci avviamo all’uscita.
Per la strada iniziamo a parlare, le domande si susseguono alle risposte che corrono veloci.
Finalmente troviamo un luogo dove sederci a bere una cosa e ci ritroviamo come qualche anno fa, uno davanti all’altra, a parlare fitto fitto, di noi, di questi anni in cui non ci siamo visti, dei nostri libri, degli amici comuni.
Mi sei mancato.
Come ho fatto a stare senza i nostri ingarbugliati discorsi, senza la schiettezza dei tuoi folli commenti?
Tu ridi spesso ai miei racconti ed io capisco che anche tu hai sentito la mia mancanza.
Ma perché non ci siamo più visti?
Non ti sembra vero che te lo chieda ed attacchi il solito sermone sulla mancanza di quotidianità e, soddisfatto, affermi che evidentemente avevi ragione tu quando sostenevi che l’amicizia ha bisogno di frequentazione.
Ma anche io non ho cambiato idea e non mollo, al contrario, ti guardo con aria di sfida dritto negli occhi e ti dico che il non vedersi non ha cambiato di una virgola il mio affetto per te e che parlarti è sempre un gran piacere. Tu sei contento, forse non te l’aspettavi o forse non ti aspettavi tutto questo entusiasmo, questa intatta voglia di ritrovarsi. Ma io sono io, te l’ho sempre detto e le infinite ore passate a parlare con te non sono sfumate nel nulla. Tu sei scettico, esattamente come mi aspettavo, e mi dici che sarà comunque difficile ristabilire il legame di qualche anno fa.
“ Ah si, credi?”
“ Si, penso di si.” Mi rispondi asciutto.
“ Bene, guarda l’orologio, ti sei accorto quante ore sono che stiamo qui a filosofeggiare?
“ Cazzo! Le due!”
E già Paolino, sono proprio le due di notte e tu non te ne sei neanche reso conto. A questo punto chi di noi due aveva ragione?
Io sono lì a presentare il mio secondo libro, tu non lo sai, stai soltanto cercando un testo tecnico che ti aiuti a finire il tuo complicatissimo nuovo racconto.
Forse riconosci la mia voce, o più probabilmente, incuriosito dal gruppetto di persone che mi circondano, ti avvicini. Io come al solito parlo e nella foga del discorso non mi accorgo che ormai sei accanto a me. Resti fermo, sorridi ed aspetti, sai che prima o poi le chiacchiere concederanno al mio sguardo di voltarmi e riconoscerti. Finalmente mi giro ed un’emozione grande spalanca verso di te un sorriso gioioso.
Paolino!!!
E ti abbraccio forte. Tu ridendo, contraccambi. Poi sempre sorridendo ti scosti un po’, mi guardi e dici convinto che si, sono sempre io, non sono cambiata e questo taglio di capelli tutto sommato, mi sta proprio bene. Ti abbraccio ancora più forte.
Mi chiamano ma ho voglia di parlarti.
“ Mi aspetti?” ti chiedo “ Potremmo prenderci una cosa insieme e raccontarci questi anni”.
Guardi l’orologio e come al solito te la tiri un po’, poi alzi il muso verso l’alto, come fai sempre, e con aria un po’ sostenuta dici: “ Va bene, ti aspetto!”
Sono contenta, quest’incontro inaspettato mi fa veramente piacere e forse l’aspettavo da un po’.
Dopo una decina di minuti riesco a svincolarmi e ti raggiungo. Sotto braccio ci avviamo all’uscita.
Per la strada iniziamo a parlare, le domande si susseguono alle risposte che corrono veloci.
Finalmente troviamo un luogo dove sederci a bere una cosa e ci ritroviamo come qualche anno fa, uno davanti all’altra, a parlare fitto fitto, di noi, di questi anni in cui non ci siamo visti, dei nostri libri, degli amici comuni.
Mi sei mancato.
Come ho fatto a stare senza i nostri ingarbugliati discorsi, senza la schiettezza dei tuoi folli commenti?
Tu ridi spesso ai miei racconti ed io capisco che anche tu hai sentito la mia mancanza.
Ma perché non ci siamo più visti?
Non ti sembra vero che te lo chieda ed attacchi il solito sermone sulla mancanza di quotidianità e, soddisfatto, affermi che evidentemente avevi ragione tu quando sostenevi che l’amicizia ha bisogno di frequentazione.
Ma anche io non ho cambiato idea e non mollo, al contrario, ti guardo con aria di sfida dritto negli occhi e ti dico che il non vedersi non ha cambiato di una virgola il mio affetto per te e che parlarti è sempre un gran piacere. Tu sei contento, forse non te l’aspettavi o forse non ti aspettavi tutto questo entusiasmo, questa intatta voglia di ritrovarsi. Ma io sono io, te l’ho sempre detto e le infinite ore passate a parlare con te non sono sfumate nel nulla. Tu sei scettico, esattamente come mi aspettavo, e mi dici che sarà comunque difficile ristabilire il legame di qualche anno fa.
“ Ah si, credi?”
“ Si, penso di si.” Mi rispondi asciutto.
“ Bene, guarda l’orologio, ti sei accorto quante ore sono che stiamo qui a filosofeggiare?
“ Cazzo! Le due!”
E già Paolino, sono proprio le due di notte e tu non te ne sei neanche reso conto. A questo punto chi di noi due aveva ragione?
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